Goy ha diciassette anni e frequenta l’ultimo anno di un istituto agrario a Speriolo, borgo calabro di soli 1500 abitanti. Introverso, non integrato nella vita del paese, insofferente alle dinamiche familiari, sogna la fuga e conta i giorni che lo separano dalla nuova vita a Milano. Trascorre molto tempo in solitudine su un monte che ha chiamato monte Eco per via dell’eco delle voci che a lui giungono da lontano. Saranno queste voci a creare, suo malgrado, alcuni embrionali rapporti in paese che si tramuteranno in amicizie sincere e legami profondi. Goy conoscerà Berto, un vecchietto “vedovo di guerra” che gli lascerà un’ importante eredità spirituale. S’innamorerà di Lucia, una compagna di classe alle prese con disagi e problematiche adolescenziali e proverà una tenerezza infinita alla nascita della nipotina Gina. L’amore sotto varie forme, la guida alla lettura della professoressa di lettere, l’interesse per i libri presi in prestito alla biblioteca comunale, determineranno un cambiamento nelle scelte di vita del giovane. A fine anno scolastico non sarà più lo stage a Milano l’obiettivo di Goy, un nuovo sogno si affaccerà alla sua mente, ai suoi occhi, al suo cuore.