La scrittura è stata il destino di Pino Sposato. Attraverso la penna si è liberato dei timori della notte, delle ombre, della decomposizione della materia consegnandosi all’eternità della letteratura e della storia perché «quel che si è scritto, non si cancella, né si riscriverà». Con i suoi pensieri, che si muovono tra ironia e dramma, temerarietà e coscienza, amore e tradimento, diffidenza e speranza, il figlio di Acri, con fulminante lucidità, ci ha offerto una visione del mondo differente rispetto a quella del giudizio dominante indicandoci le strade da percorrere per dare un significato alla vita e debellare i drammi dell’uomo contemporaneo, sempre più incline alle dissolutezze, alle volgarità e alla finanza; convinto di vincere il tempo con il denaro e le distrazioni.